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Ci sono due tradizioni anglosassoni che osservo con religiosa regolarità. Mi piacciono perché uniscono ottimismo e pessimismo, onnipotenza e senso di futilità. Il primo di ogni anno stilo i miei buoni propositi che altro non sono che un misto di accettazione dei miei limiti e di ottimistica infondata certezza del loro superamento; contestualmente, titanicamente, mi appunto tre o quattro predizioni per l’anno che arriva. Scommesse e sensazioni, ...
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