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“Bisognerebbe buttare fra i piedi di editori e giornalisti la bomba del digitale, l’unica scossa che può scuotere l’editoria che in questo momento vive con angoscia il proprio mestiere”.
Era l’ormai lontanissimo 2006 quando Corrado Calabrò, intervistato da Prima Comunicazione, faceva scattare l’allarme. Ai tempi, il giurista era presidente di Agcom, carica che ricoprì fino al 2012. “Il digitale sono le nuove rotative della società dell’editoria e della comunicazione. Non è la prospettiva ...
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