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Mi resta un rimpianto: avremmo dovuto, con Alessandra e molti altri amici e professionisti che avevano avuto il privilegio di conoscere Umberto, celebrarlo in vita, passare l’esame della sua raffinata esperienza, cultura e ironia e soprattutto rivivere insieme a lui gli anni in cui la carta stampata era l’unico e più importante riferimento dell’opinione pubblica, tanto da giustificare un mensile unico al mondo come Prima Comunicazione che si occupava e si occupa esclusivamente di giornali e ...
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