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La prima volta che ho visto Umberto Brunetti è stata una trentina d’anni fa, in un caffè di Roma, se non ricordo male in piazza Navona. Appuntamento preso da Alessandra Ravetta, che già coordinava il mio lavoro di collaboratore di Prima Comunicazione da Roma, dov’ero vice caposervizio cronaca a Paese Sera, e che voleva proporgli nientemeno che la mia assunzione in pianta stabile e di conseguenza il mio trasferimento a Milano, e così fu.
Al di là della decisione che penso a quel punto ...
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