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In anni in cui dalle vie di Milano i negozietti iniziavano a scomparire, sostituiti da jeanserie e paninerie, e le redazioni si avviavano a diventare supermercati dell’informazione un tanto al chilo, quella rimaneva una bottega artigiana, con i pregi e difetti di un laboratorio dove tutto – dico proprio tutto – doveva passare per quella scrivania. Umberto ci stava seduto (alla fine ho ereditato la ...
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