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Era il 1953 quando Jean Giono scrisse ‘L’uomo che piantava gli alberi’, storia di un contadino che, perseverante, ottimista, infaticabile ha l’abitudine di partire ogni giorno con una sacca di ghiande. Con pazienza, ne immette una alla volta nel terreno, convinto che qualcuna di loro attecchisca per diventare quercia. Ripetendo il rito, confortato dai risultati, Elzéard Bouffier, anno dopo anno, anzi decennio dopo decennio, trasforma la sua regione in una ridente vallata, popolata anche da ...
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