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Non ha senso ragionare in termini professionali sulle nomine varate dal Cda della Rai il 15 maggio, anche se nella lista figurano professionisti di livello, ma è meglio piuttosto leggerle con lenti interne, come laboratorio che anticipa gli equilibri della politica. Il fatto che, dopo mesi di traccheggiamenti e veti assoluti, tutto sia filato liscio, che l’ex direttore generale, Mario Orfeo, sia stato nominato, come niente fosse, alla guida del Tg3, e che i Cinquestelle si siano accaparrati ...
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