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Nella grande guerra della comunicazione ai tempi del coronavirus, in prima linea c’è quella istituzionale e governativa. È una grande guerra perché prevede posti di combattimento, arruolamenti, molti generali e inevitabilmente anche feriti, più o meno gravi, perché gli scivoloni nelle situazioni caotiche rispondono alla legge dei grandi numeri. Ma non sempre tattica e strategie sono evidenti e il risultato chiaro. L’impressione di primo acchito è quella di una comunicazione che ha molto di ...
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