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“Il 21 febbraio, all’indomani delle prime notizie da Codogno, da appassionato alla medicina quale sono, ho chiamato alcuni amici che lavorano in ospedali della nostra zona. Mi sembrava strano che una vicenda che accadeva a meno di 50 chilometri di distanza non interessasse anche il nostro territorio. La stessa sera mi è arrivato un messaggino: forse c’era un sospetto positivo. Abbiamo deciso di non metterlo nel titolo di prima pagina, ma nel sommario, perché non volevamo suscitare troppo ...
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