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Se Atene piange, Sparta non ride, recita un antico adagio che ha il pregio di riassumere con precisione lo stato dell’arte del mercato editoriale. Se infatti le redazioni (e di conseguenza l’Inpgi) piangono per il continuo ridursi degli organici tra solidarietà, progetti di riorganizzazione spesso fumosi e ben più concreti piani di licenziamenti (ultimi in ordine di tempo, quello del gruppo Riffeser che prevede l’uscita di 112 giornalisti e quello di Gedi che vuole accorpare le attività di ...
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