Avevo già espresso molte perplessità sul disegno finale di riforma delle leggi di protezione del diritto di autore approvate dal Parlamento europeo all’inizio del 2019. A suggerire un giudizio negativo erano soprattutto i contenuti e il linguaggio di tre articoli: il terzo, l’undicesimo e il tredicesimo, che, complice anche la scarsa dimestichezza tecnologica del legislatore, presentavano riferimenti quantomeno ambigui, se non direttamente in contrasto con l’interesse di utenti e creativi ...