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Nascere in Bulgaria nel 1978 voleva dire essere battezzati con la stella rossa del comunismo. Una popolazione irregimentata, regole di ferro fin dall’asilo, cibi razionati, repressione di ogni ventata occidentale. Todor Zhivkov, pupillo di Nikita Krusciov, regnava dal 1954 come un commissario di Mosca, obbediente e attento a soffocare il minimo soffio di dissenso. Chi si opponeva al regime rischiava la vita. Come Georgi Markov, giornalista, costretto a fuggire a Londra, dove dagli studi ...
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