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Rimasta sottotraccia per mesi, fonte di malumori e sospetti tra gli editori di quotidiani e periodici, la questione delle copie digitali multiple – che nella certificazione Ads contribuiscono a formare la voce ‘totale diffusione’ – è esplosa a fine maggio. Ad accendere la miccia un mese prima era stata Condé Nast, con una lettera ai suoi top client (vedi Documenti su Primaonline.it) e un esposto all’Agcom e all’Antitrust. Del resto, il direttore generale ...
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