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ella notte fra il 13 e il 14 gennaio 1976 una dozzina di persone aspettano, nell’ufficio di Eugenio Scalfari in piazza Indipendenza, le prime copie di un quotidiano nuovo di zecca, La Repubblica. Ci sono Carlo Caracciolo, Gianfranco Alessandrini e Lio Rubini del Gruppo L’Espresso. L’avvocato Vittorio Ripa di Meana, amico e consigliere di sempre. I partner di Segrate Giorgio Mondadori e Mario Formenton. Andrea Barbato, vice di Scalfari per pochissimi giorni, che sta andando a dirigere il Tg2. ...
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