È finita. E non è finita bene. Niente strilli né atti di accusa in pubblico, ma un freddo dissenso esternato con tutta la forza di cui può essere capace un giornalista come Ezio Mauro, per vent’anni direttore di Repubblica, senza però mai entrare nel merito della vera ragione della sua arrabbiatura: la nomina di Mario Calabresi come suo successore, scelto da Carlo De Benedetti in perfetta solitudine facendo trapelare la sua decisione solo a cose fatte. Prendendo di sorpresa anche ...