L’Espresso compie 60 anni, quattro meno di me. L’ho incontrato la prima volta quando ne avevo 16 e cominciavo a fare politica. Sono cresciuto in un paese di provincia. Al paese lo leggevano qualche studente, i sindacalisti non comunisti della locale cartiera, uno dei due farmacisti (quello laico) e l’ufficiale sanitario, il medico ‘anziano’ del paese. Alto, elegante, capelli impomatati, mocassini di lucertola, scapolo, gli si attribuivano più amanti, tra cui una mia procace lontana parente. Si ...