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C’è gran fermento nell’articolata filiera dell’audiovisivo che comprende cinema, fiction, documentario e animazione made in Italy, che dà impiego a 85mila persone e che da tempo chiede un riequilibrio delle regole del gioco considerate troppo sbilanciate a favore delle televisioni. Dopo l’insediamento del governo Monti, le associazioni del settore hanno iniziato a corteggiare ministri e sottosegretari tecnici nella speranza di aprire un varco. Riccardo Tozzi (oggi produttore e un tempo ...
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