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Quando era arrivato a Milano quasi tutti avevano parlato di ‘normalizzazione’. Angelo Scola, arcivescovo del capoluogo lombardo ed ex patriarca di Venezia, doveva misurarsi con i due precedenti pastorati ‘progressisti’ di Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi, e la sua vicinanza a Comunione e liberazione – Scola aveva uno stretto legame con don Giuseppe Giussani – ha fatto il resto. È però bastato poco per far cambiare opinione ai media che ora sono concordi nel definire l’originalità ...
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