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Era da tempo che un editore non azzardava una scommessa di questo tipo: pensare un femminile non solo (almeno nelle intenzioni) più bello e interessante degli altri, ma creato attorno a un profilo di
donna molto preciso e che, si ritiene, non ha ancora trovato tra i femminili esistenti quello che la soddisfa. L’ingrediente in più che Condé Nast ...
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