Con un tasso di crescita che preoccupa i concorrenti e un country manager italiano di cui non si è ancora ben compreso il ruolo, il gruppo Wpp non è più soltanto un mostro tentacolare. Sta diventando un termine di paragone inevitabile, un passaggio obbligato per chiunque si occupi di pubblicità.
I tempi sono di tempesta e il mercato sta attraversando uno dei momenti più agitati e delicati della sua storia. E il balletto attorno a Aegis, chiunque l’abbia vinta, porterà un’ulteriore ...