Alle cinque del mattino del 4 novembre 1966 – a quell’epoca vivevo a Firenze – sono stato svegliato da un silenzio strano e da richiami di voci di donna. Abitavo in via Torta, una stradina che sbuca in piazza Santa Croce. Aperta la finestra ho visto la via trasformata in un canale veneziano, l’acqua crescente aveva ormai raggiunto il secondo piano del palazzo e sarebbe arrivata a sette metri e mezzo di altezza. Per due giorni il silenzio spettrale di quella parte della città è stato interrotto ...