Pochi possono permettersi di trattare così la lingua italiana, intromettendo e mescolando nella per altro inesistente purezza della parola dialetti e inflessioni allusive, invenzioni o riscoperte di suoni, parole mozzate che si muovono nel labirinto cerebrale con una disinvoltura che lascia interdetti. Solo chi ama il Verbo, chi ne sia soggiogato e nello stesso tempo lo tenga fermo come un animale da domare continuamente, solo lui può fare quel che ha fatto Beppe Lopez, che già diede una prova ...