Corre voce che non si spezzi né si pieghi. Ma non gioca a fare il duro. Alla peggio si alza, prende il cappello e se ne va. E quando se ne va, non è che lo faccia stizzito. Non è che sbraiti. Ripiega diligentemente
il giornale che stava leggendo, chiude il faldone delle lettere alla firma, agguanta il soprabito, saluta la segretaria con cortesia e un fugace cenno del capo. Si incammina e lascia dietro di sé un’aria di tramontana che di solito provoca una pandemia infiammatoria di bronchi e ...