A volte, mentre ti sta davanti e ti parla, improvvisamente si blocca, spegne la parola. Ti fissa con due grandi occhi azzurri immoti. Solo dopo che sei passato qualche volta attraverso questo improvviso silenzio capisci che Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera, pensa molto più rapidamente di quanto riesca a parlare. Non sta dietro a quello che pensa. Ed è infatti uno dei peggiori parlatori che si possa incontrare nel mondo del giornalismo: interrompe la frase, biascica delle parole ...