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Claudio Sabatini, genius loci di Futurshow, un po’ futurista lo è davvero, prima di tutto nel modo di parlare. Delle parole, quando non ne mangia il finale, ne accorcia lo spazio tra una lettera e l’altra, fino alla sovrapposizione fonetica perfetta, al limite della comprensibilità, cosicché la conversazione acquista una tale velocità per cui quando tu arrivi lì, lui è già là, ed è una rincorsa permanente, un movimento senza fine.
Nonostante ciò, con uno tutto proiettato sul domani ...
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