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L’età veneranda dovrebbe incutere rispetto e il blasone è di quelli che non si discutono, ma in editoria (e non solo) non basta essersi guadagnati una lunga vita e un buon nome per ritenersi al riparo da competitor aggressivi e assai poco inclini a omaggiare i pionieri. Sicché il Touring club italiano, arrivato al centodecimo compleanno con la bella dote di 463mila soci ma con parecchi acciacchi, molta polvere e qualche morso doloroso da parte della concorrenza, ha deciso di dare battaglia e ...
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