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Editori e content provider aspettavano la mitica Internet mobile. L’“Internet in piedi”, come la chiama Francesco Carlà. Quella vera, però, non quella fregatura dei terminali Wap: lenti, insufficienti, praticamente inutili. E che infatti sono un flop clamoroso. Aspettavano, tanto da leccarsi i baffi ai tempi delle gare dissennate per le licenze Umts, vinte a suon di miliardi che ancora pesano come macigni nelle stive delle navi ammiraglie delle telecomunicazioni. Sembrava ormai un Eldorado ...
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