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L’onorevole diessino Carlo Rognoni è infuriato. Ed è infuriato come lo sa essere lui. In modo amabile eppure irrevocabile. Sotto il suo sorriso leggermente mefistofelico non fa nulla per celare il sacro fuoco dell’indignazione che gli ispirano, in ordine, la legge Gasparri, il governo Berlusconi, le ipocrisie della destra, le inerzie della sinistra. Dice che quando si è reso conto di non poterne proprio più, di non tollerare la manfrina che fa passare il riordino del sistema radiotelevisivo ...
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