Sostenere che Filippo Ceccarelli, inviato della Stampa, sia persona schiva è un errore. Degli schivi non ha l’arroganza, né il malcelato narcisismo e neppure un vago senso snobistico della vita e dei rapporti. È che lui davvero non ama la caciara insignificante che poi costituisce la colonna sonora di Roma, non corteggia il rumore ozioso o la chiacchiera vana anche se – da autentico cronista – sa cogliere ogni decibel utile per costruire un buon pezzo, capace dunque di aggirarsi dentro la ...