È noto a tutti quanto sia arduo l’esercizio della satira. Dello sfottò. Dell’ironia. Della caricatura. Della pasquinata. E soprattutto di quel particolare, particolarissimo frammento di satira, di commento e di informazione che è il corsivo, per sua natura ferocemente e necessariamente breve. Dietro l’angolo, dietro a ogni riga c’è sempre l’irresistibile tentazione di attingere a piene mani al pecoreccio, di farsi aiutare dalla facile battuta da caserma o da Bagaglino, di giocare un po’ troppo ...