Ho sempre avuto l’impressione che lavorare nell’ufficio stampa di una casa editrice fosse una vera iattura. Per stipendi di solito piuttosto modesti, ogni giorno un manipolo di gloriose signore (non ho mai capito perché, ma pare che gli incarichi vengano attribuiti nella maggioranza dei casi a delle donne) della Mondadori, della Rizzoli, della Feltrinelli, ecc. ecc. devono duellare con gli io ipertrofici degli autori che lamentano di essere trascurati, non valutati, non esaltati, non ...